Nelle ''Rationes Decimarum'' della Sardegna, dove sono riportate le decime e i censi versati dai vari paesi a favore della camera apostolica, l'onomastica del nome Tadasuni è presente negli anni dal 1341 al 1348 e non è mai stata uguale. Menzionata nel 1341 come Catasone, poi Catarasene, Catasimi, Catassimi, Tatassimi e infine nel 1348 Catuzimi. Tadasuni, le cui origini non sono certe, nel Medioevo fece parte del Giudicato di Arborea. Nel 1477 in seguito alla confisca a Leonardo Alagon fu incorporato nel feudo di Canales e concesso nel 1485 ai de Requenses. Nel 1558 fu feudo dei Torresani, successivamente di Francesco Solinas ed infine passò ai Delitala nel 1786 fino all'abolizione dei feudi.
Come le altre ville infeudate della Sardegna il primo embrione del municipio di Tadasuni sorse nel 1771, quando in tutta l'isola furono istituiti i Consigli Comunitativi. Il Comune entrò a far parte nel 1859 del circondario di Oristano e del mandamento di Sedilo, in provincia di Cagliari. Nel 1927, con R.D. 16 giu. n. 1139, venne aggregato amministrativamente a Ghilarza fino al 1958, quando riacquistò la propria autonomia con L.R. 17 giu., n.16.
Nel paese sorge la parrocchiale dedicata a San Nicola di Bari, edificata in stile neoclassico a pianta centrale di forma ottagona con conci di basalto scuro, nel 1834 dal parroco di Tadasuni Leonardo Ziulu, nativo di Aidomaggiore.
Sempre nell'abitato si trova la chiesetta di Santa Croce, risalente al Settecento. Nel Comune, fino al 23 maggio 2009 , data del decesso del proprietario, il parroco Giovanni Dore, era presente uno straordinario museo (Museo degli strumenti musicali sardi), costruito in quasi 20 anni di ricerche in tutta la Sardegna, all'interno vi erano custoditi 300 strumenti musicali tra i quali alcuni molto rari e tanti altri strani e particolari.
Nel territorio comunale sono presenti diversi segni di antiche popolazioni come alcune ‘Domus de janas' e i nuraghi ‘Su Pranu', ‘San Micheli' e ‘Truberi'.
Quando nel lago si abbassa il livello delle acque, dal paese è possibile ammirare un panorama molto suggestivo regalato dai resti di nuraghi e alberi, rimasti sommersi dopo la realizzazione del bacino stesso.
Dal 21 al 29 settembre nel Novenario campestre di San Michele dove sorge una chiesa ad impianto architettonico semplice che potrebbe essere stata edificata nel XIV o XV secolo, data desumibile dal decoro presente nell'architrave dell'ingresso, si svolgono le novene con festeggiamenti anche civili.
Il 6 dicembre si festeggia San Nicola di Bari, patrono del paese.